17/10/09

Usa i nemici per crescere


Mi risponde un amico: "Se, quando ti viene rivolta un'accusa non meritata non reagisci prontamente, giustamente, ne paghi le conseguenze. Tanto più sei stata succube silenziosa, tanto più tempo rischi di passare a ripensare a ciò che è accaduto, a cercare di recuperare l'immagine di te stessa, un immagine migliore di quella che ti viene dal ricordo. Hai accettato qualcosa che non dovevi accettare".
"Già, la vera rivoluzione o si vive nelle piccole grandi questioni quotidiane o non si vive mai", dico io.
"Usa i nemici per crescere", mi dice lui.

4 commenti:

Lucignolo ha detto...

Ciao!

Come prima volta qui da te ti dico: "...che foto intrigante che hai nel profilo !"

Fai un mestiere difficile, per un mio retaggio, sono preconcetto nell'affrontare la categoria.

Ma a prescindere, sei una persona,
ed io sono curioso di conoscere le persone... un po' come sono costretti a fare gli psicologi per lavoro o per passione ;)

Per il post, direi che quando si ricevono false accuse e giudizi ingiusti, si dovrebbe sempre relegare l'interlocutore nei suoi limiti, smontandone le motivazioni e riconducendo alle frustrazioni, sue, che lo hanno scatenato; d'altra parte il frangente solitamente è proporzionale al disagio o alla sottostima preesistente, in chi subisce il torto; certo la reazione immediata ti da una apparente sensazione di riscatto, ma non credo risolva, solitamente si macera comunque per i dubbi d'inadeguatezza e per l'incomprensione dell'attacco.

Credo che il "nemico" più insidioso non è fuori, è dentro, anche una mortificazione se accolta e rielaborata può portare ad una crescita positiva se stimola ad accrescere un aspetto della coscienza di se.

Comunque, come sappiamo tutti, è ben complicato.

Superficialmente, la frase "Usa i nemici per crescere" non mi piace, mi ricorda troppo l'altra, "tanti nemici, tanto onore", ed io voglio un mondo di esseri umani, complessi, aggressivi e/o frustrati, ma persone, non nemici o amici.

Buon incontro Lalia !

amatamari© ha detto...

Non so perchè ma nel leggere il tuo post mi è sorto improvvisamente il desiderio irresistibile di vivere su di una isola - oh no, non irraggiungibile - ma almeno lontana quel tanto che basta a diradare i rapporti, a scegliere le persone con cui rapportarsi, a vivere senza dover quotidianamente difendersi dalle orde dei barbari...
:-)

Arnicamontana ha detto...

sono d'accordo col tuo amico Lalia...se l'accusa mossaci la sentiamo come ingiusta non si può stare in silenzio, perché è così: quell'ingiustizia subita finisce col diventare ancora più grande ed abbracciare altri ambiti della propria vita. Diciamo che l'espressione in sè, di uso proprio dei nemici, mi piace poco ma capisco il senso. Un abbraccio a te

Lara ha detto...

Un bellissimo dialogo, quello fra te ed il tuo amico.
A volte restiamo in silenzio, anche se accusati ingiustamente e non si sa perché, ma la rabbia rimane e coinvolge tanti altri aspetti della nostra vita, guastandola.
Dobbiamo reagire!!!
Ciao Lalia, buona serata,
Lara